" La morte del reporter arabo non è stata una tragedia epocale, né un evento che possa consumarci come l’abominio di Beslan o la prigionia oscura delle due giovani volontarie italiane, sulle quali c’è chi sta addirittura giocando con presunti comunicati diffusi nelle fogne di Internet. È stata soltanto l’ennesima testimonianza del falso continuo al quale siamo sottoposti da un’amministrazione americana condannata a mentire di fronte all’enormità della menzogna iniziale, se non vuole perdere il potere. Solo che questa volta, il falso è divenuto visibile, come il sangue di un uomo sull’obbiettivo di una telecamera. "